Martedì, ore 20.30, uno dei più eminenti ensemble sinfonici internazionali, diretta da Vasily Petrenko e impreziosito dalla voce del soprano Natalia Pavlova
REGGIO EMILIA – Avvincente, inebriante, coinvolgente, energica: ecco alcuni degli aggettivi con cui è stata descritta la European Union Youth Orchestra, uno dei più eminenti ensemble sinfonici internazionali, che martedì 9 aprile, ore 20.30, al Teatro Municipale Valli, si presenta, diretto dalla sapiente bacchetta di Vasily Petrenko e impreziosito dalla splendida voce del soprano Natalia Pavlova, ospite abituale, tra gli altri teatri internazionali, del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo.
Il programma prevede L’Ouverture, da Ruslan e Ljudmila di Michail Glinka; Zdes’ khorosho (“Qui tutto è bello”), dalle Dodici Romanze op. 21di Sergej Rachmaninov; la Polonaise e Scena della lettera di Tatiana, da Evgenij Onegin di Pëtr Il’ič Čajkovskij e, infine, la Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore “Romantica” di Anton Bruckner.
La prima parte del concerto è dedicata ai compositori russi: a “Ruslan e Ljudmila”, la seconda delle uniche due opere scritte da Glinka, appartiene l’Ouverture qui in programma. Romantica e favolistica, quest’opera viene rappresentata per la prima volta nel 1842 con esito assai infelice. Nonostante ciò, l’opera conquista progressivamente nel corso dell’800 e poi lungo tutto il ‘900 il favore del pubblico, grazie anche alla sua bellissima Ouverture.
Zdes’ khorosho (“Qui tutto è bello”), dalle Dodici Romanze op. 21 di Pëtr Il’ič Čajkovskij è un brano che, con la sua meravigliosa linea melodica e il delicato accompagnamento strumentale, realizza una condizione di estatico trasporto emotivo, evidente specchio delle speciali e felicissime circostanze esistenziali vissute in quel periodo dal compositore. La Polonaise e la Scena della lettera di Tatjana di Pëtr Il’ic Čajkovskij sono tratte da Evgenij Onegin: la scena della lettera si colloca nel secondo quadro del Primo atto, laddove, a notte fonda, confessandosi con la vecchia balia Filipp’evna, Tatjana riversa in una lettera indirizzata a Onegin tutta la sua passione.
La Polonaise è tratta invece dall’inizio del Terzo atto, nel momento in cui Onegin si reca nel palazzo del principe Gremin. Una pagina di seducente bellezza grazie alla sua semplicità e insieme alla ricchezza e brillantezza dei colori timbrici, oltre che all’intensità dei tratti melodici, armonici e ritmici.
La seconda parte del concerto è dedicata alla Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore “Romantica”, uno dei caposaldi del repertorio sinfonico ottocentesco, vero emblema della cifra stilistica bruckneriana: l’appellativo di “Romantica” si riferisce, più che a un’aperta e intensa sentimentalità, a una visione emotivamente naturalistica della realtà, ponendosi così come anello di congiunzione tra l’Ausdruck der Empfindun (espressione del sentimento) della “Pastorale” di Beethoven e la “Naturlaut” della Prima e di altre sinfonie mahleriane.