“La trilogia dell’estasi” di Zappalà al teatro Ariosto

Date Evento
Il 19 febbraio
Dalle 20.30
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Ingresso
A PAGAMENTO

Evento concluso

Mercoledì alle 20.30 il coreografo mette in scena Il Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy, il Boléro di Maurice Ravel e Le Sacre du printemps di Igor’ Stravinskij

“La trilogia dell’estasi” di Zappalà al teatro Ariosto

REGGIO EMILIA – Il testamento spirituale di Stanley Kubrik si cela nella scena madre di Eyes Wide Shut e a quell’immaginario si ispira il coreografo catanese Roberto Zappalà ne “La trilogia dell’estasi”, un progetto con la collaborazione drammaturgica di Nello Calabrò, che mercoledì 19 febbraio, ore 20.30, Teatro Ariosto, affronta in un’unica sera tre fra le più celebri composizioni dell’ultimo secolo e mezzo: Il Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy, il Boléro di Maurice Ravel e Le Sacre du printemps di Igor’ Stravinskij.

Chiave della trilogia è il lavoro sullo spazio, nel quale si va creando un “dispositivo scenico” che, volta per volta, limita, amplifica, e modifica la coreografia, anche questa curata da Roberto Zappalà. Un unico set scenico ospiterà la creazione, che al contempo racchiude rispettivamente l’esclusione, il corteggiamento e l’eros nel Prélude à l’après-midi d’un faune; l’inclusione, il vizio e la lussuria nel Boléro e infine la persecuzione e il sacrificio ne Le Sacre du printemps.

Come sempre per Zappalà l’accento è sulle relazioni umane, sui rapporti tra uomini e donne: negati, esaltati, violati.

La scena che si offre agli occhi dello spettatore richiama un ambiente urbano in penombra, mentre sul palco volteggiano figure incappucciate o con il volto celato da una maschera; un richiamo alla società contemporanea in cui l’uomo si ritrova ogni giorno a fare i conti con verità nascoste allo sguardo, in una “riflessione” coreografica sulle derive della società contemporanea.