Larsen C di Christos Papadopoulos alla Cavallerizza

Date Evento
Il 21 novembre
Dalle 17
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EVENTO A PAGAMENTO

Evento concluso

Domenica 21 novembre 2021, ore 17, il coreografo greco ci invita a meditare, ad aprire la mente a una moltitudine di associazioni, immagini, ricordi e pensieri che non smettono mai di muoversi

Larsen C di Christos Papadopoulos alla Cavallerizza

REGGIO EMILIA – Larsen C, in scena per il Festival Aperto domenica 21 novembre 2021, ore 17 al Teatro Cavallerizza, del coreografo greco Christos Papadopoulos è un invito a meditare, ad aprire la mente a una moltitudine di associazioni, immagini, ricordi e pensieri che non smettono mai di muoversi.

Se nei suoi precedenti lavori Elvedon, Opusm, e Ion (quest’ultimo in scena nel 2019 sempre al Festival Aperto), il coreografo ci aveva fatto entrare nel suo universo minimalista, apparentemente geometrico e ingannevolmente semplice, in Larsen C va oltre e sfida la nostra percezione di un fenomeno cinetico espresso nel movimento e prodotto da un gruppo di danzatori che cambia costantemente posizioni, azioni, ritmo e stile. Cambiamenti quasi impercettibili inducono, alla fine, trasformazioni sostanziali che suggeriscono fenomeni naturali e i nostri movimenti quotidiani.

Un invito esteso ad ogni membro del pubblico. Apparenza e inganno sono del resto i due cardini intorno ai quali si anima il suo lavoro: un’instancabile esplorazione della ripetizione del movimento e della trasformazione degli stati del corpo, capace di generare molteplici livelli di significato ed esperienze percettive indimenticabili.

In Larsen C, la metafora iniziale è un iceberg che si scioglie dentro di sé, scomparendo nel suo movimento, all’infinito. Si tratta di una forma che si dissolve o meglio di un corpo che abbraccia i movimenti che stanno affondando al suo interno. L’obiettivo di Papadopoulos è quello di portare avanti un movimento interiorizzato, vicino all’esperienza quotidiana. Tutto è costruito come un’esperienza multistrato, delineando uno stato ineludibile, incantevole, sconcertante o addirittura inquietante per la sua fatalità.