“L’Arte della fuga” di Bach al teatro Valli

Date Evento
Il 21 dicembre
Dalle 20.30
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Ingresso
EVENTO A PAGAMENTO

Evento concluso

Il Quartetto Goldmund mercoledì 21 dicembre (ore 20.30) per la stagione dei Concerti

“L’Arte della fuga” di Bach al teatro Valli

REGGIO EMILIA – La stagione dei Concerti mercoledì 21 dicembre (ore 20.30) porta al Teatro Municipale Valli il Quartetto Goldmund, impegnato nell’esecuzione de “L’arte della fuga” di Bach.

Vertice speculativo della ricerca bachiana e compendio dell’intera storia del contrappunto, opera incompiuta alla morte di Bach e senza destinazione strumentale, e dunque aperta a una molteplicità illimitata di interpretazioni, l’Arte della fuga viene qui proposta dal Quartetto per celebrare i 100 anni dalla nascita di Paolo Borciani. Indimenticato fondatore, primo violino e anima del Quartetto Italiano, Borciani si dedicò negli ultimi anni della vita al lavoro sull’Arte della Fuga culminato in un’incisione e una serie di concerti, uno dei quali al Teatro Valli nell’aprile del 1985, a pochi mesi dalla sua morte.

Il quartetto Goldmund, formatosi a Monaco e Madrid, e con musicisti come Alfred Brendel, vincitore di prestigiosi premi internazionali tra cui Wigmore Hall, si è affermato negli ultimi anni come uno dei giovani quartetti più convincenti sulla scena internazionale.

L’intera Arte della Fuga di Johann Sebastian Bach in un unico concerto è una sfida per gli esecutori e gli ascoltatori.  Senza dubbio, l’opera è un capolavoro compositivo unico di musica pura. A differenza delle Variazioni Goldberg o delle Suites, nell’Arte della fuga ci sono molti meno movimenti che contrastano chiaramente nel carattere e nessuna sequenza sicura di fughe che imponga una drammaturgia.  “Soprattutto per questo motivo, l’approccio e quindi anche il nucleo della nostra interpretazione – scrivono i componenti del Quartetto – oltre all’analisi, è l’espressività emotiva delle singole fughe.  Oltre alle fughe molto interiori e riflessive, ci sono parti danzanti e vivaci, ispirate alle ouverture francesi. Un gesto meditativo e trascendente pervade l’intera opera.  Sperimentare profondamente le diverse emozioni e condividerle con il nostro pubblico è l’obiettivo di questo meraviglioso progetto”.