Marco Baliani e Lella Costa in Human

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Il 17 gennaio
Dalle 21
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Ingresso

Evento concluso

Marco Baliani e Lella Costa in Human

RUBIERA (Reggio Emilia) – Torna ad alzarsi il sipario al teatro Herberia di Rubiera con lo spettacolo Human in scena martedì alle 21. Dopo una prima parte della stagione di prosa dedicata alle produzioni della Corte Ospitale, riprende la programmazione dell’Herberia con l’ultimo spettacolo di e con Marco Baliani e Lella Costa e con David Marzi, Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu, con scene e costumi di Antonio Marras, musiche originali di Paolo Fresu con Gianluca Petrella, prodotto da Mismaonda e Sardegna Teatro, in collaborazione con Marche Teatro, regia Marco Baliani.

Human prende avvio dal tema delle migrazioni. Il tentativo dello spettacolo, e del progetto a cui gli autori e attori hanno dato vita con il racconto che è sotteso sin dalle prime fasi dell’allestimento, è di innescare un rito di partecipazione sul significato profondo di Umanità.

“D’armi io canto e dell’eroe che, primo, dalle coste di Troia venne all’Italia, profugo per suo destino”. La prima ispirazione è stata l’Eneide, il poema di Virgilio che celebra la nascita  dell’impero romano da un popolo di profughi: in una lectio magistralis tenuta nell’aula magna dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, Marco Baliani è partito dal mito per interrogarsi e interrogarci sul senso profondo del migrare. Poi l’incontro con Lella Costa e la reminescenza di un altro mito, ancora più folgorante nella sua valenza simbolica e profetica: Ero e Leandro, i due amanti che vivevano sulle rive opposte dell’Ellesponto. Prende avvio così HUMAN, dal tema delle migrazioni e dalla volontà di raccontarne l’ “odissea ribaltata”.

Ma nel suo farsi vira, incalzato dagli eventi: al centro si pone lo spaesamento comune, quell’ andare incerto di tutti quanti gli human beings in questo tempo fuori squadra. Il titolo, che presenta la parola Human sbarrata da una linea nera che l’attraversa, sta a significare la presenza dell’umano e al tempo stesso la sua possibile negazione. Umano è il corpo nella sua integrità fisica e psichica, nella sua individualità, quando questa integrità viene soppressa, o annullata con la violenza, si precipita nel disumano. Con questa ricerca teatrale gli autori si insinuano in quella soglia in cui l’essere umano perde la sua connotazione universale, utilizzando le forme teatrali per indagare quanto sta accadendo in questi ultimi anni in Europa, intesa non solo come entità geografica, ma come sistema “occidentale” di valori e di idee: i muri che si alzano, i fondamentalismi che avanzano, gli attentati che sconvolgono le città, i profughi che cercano rifugio.

L’obiettivo è spiazzare lo spettatore, inquietarlo, turbarlo, assediarlo di domande ma anche incantarlo e divertirlo, costruendo un teatro capace di andare a mettere il dito nella piaga, toccando i nervi scoperti della nostra cultura riguardo alla dicotomia umano/disumano. Il tutto senza rinunciare all’ironia, e perfino all’umorismo.

È possibile prenotare i biglietti telefonicamente al numero 0522621133, via email all’indirizzo segreteria@corteospitale.org. I biglietti vanno da 14 euro a 8 euro. Per gli under 26 anni il biglietto è di 5 euro. Per gli under 26 anni con residenza a Rubiera, il biglietto di ingresso è di 2 euro