“Masculu e Fìammina”, dialogo con una madre che non c’è più

Date Evento
Il 23 febbraio
Dalle 21
Date Evento
Ingresso

Evento concluso

La stagione di prosa del Teatro Herberia di Rubiera, ideata e promossa dalla Corte Ospitale, prosegue venerdì alle 21

“Masculu e Fìammina”, dialogo con una madre che non c’è più

RUBIERA (Reggio Emilia) – La stagione di prosa del Teatro Herberia di Rubiera, ideata e promossa dalla Corte Ospitale, prosegue venerdì alle 21, con lo spettacolo “Masculu e Fìammina” di e con Saverio La Ruina. L’idea di base è che un uomo parli con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive. Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito, amoroso rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”. Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza.

E affiorano memorie e coscienze di momenti anche belli, nel figlio, a ripensare certi rapporti con uomini in grado di dare felicità, un benessere che però invariabilmente si rivelava effimero, perché le cose segrete nascondono mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche. Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce comunque qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo. In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire.
Saverio La Ruina, attore tra i più apprezzati e premiati della scena italiana, è stato tra i candidati al premio Le Maschere del Teatro Italiano 2017 come miglior interprete di monologo per Masculu e Fìammina.

Lo spettacolo è prodotto da Scena Verticale, musiche originali Gianfranco De Franco, collaborazione alla regia Cecilia Foti, scene Cristina Ipsaro e Riccardo De Leo, disegno luci Dario De Luca e Mario Giordano, audio e luci Mario Giordano, organizzazione Settimio Pisano.