“Il meraviglioso ordinario” al Teatro Cavallerizza

Date Evento
Dal 30 novembre al 1 dicembre
Dalle 20,30
Date Evento
Ingresso

Evento concluso

Giovedì e venerdì alle 20.30 lo spettacolo che racconta come la fragilità è una delle tante forme di stare al mondo

“Il meraviglioso ordinario” al Teatro Cavallerizza

REGGIO EMILIA – Giovedì e venerdì alle 20.30, al Teatro Cavallerizza, Festina Lente Teatro presenta “Il meraviglioso ordinario”, progetto e regia di Andreina Garella, ambientazione Mario Fontanini. Un progetto realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Reggio Emilia, Scandiano e S. Polo, l’Associazione Sostegno e Zucchero, Regione Emilia-Romagna, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Provincia e Comune di Reggio Emilia.

Lo spettacolo è parte di “Il Mondo di ieri. Fra Dio e il diavolo”, a cura del Reggio Parma Festival 2017: teatro, opera, musica, poesia e cinema raccontano il vigore e le contraddizioni nell’arte del primo ventennio del Novecento tra Teatro Regio di Parma, Teatro Due di Parma, I Teatri di Reggio Emilia dal 29 novembre al 10 dicembre 2017

Prossimi ai quarant’anni della legge Basaglia, una delle più grandi rivoluzioni sociali del nostro tempo, Festina Lente Teatro, impegnata dal 2002 a condurre un progetto di Laboratorio Teatrale rivolto a persone con fragilità e disagio psichico, in questo nuovo lavoro, sottolineando ancora una volta che la fragilità è una delle tante forme di stare al mondo, intende dare spazio ad altri modi di essere, aprire nuove strade di riflessione per liberare da stereotipi e luoghi comuni che tuttora accompagnano chi soffre di un qualsiasi disagio.

In scena un gruppo fuori dall’ordinario – Stefano Barbieri, Elena Beltrami, Luciano Bertazzoni, Lorena Bianchini, Marco Cavalli, Giovanni Coli, Carmine Cirillo, Valeria Ferrari, Elia Ferri, Bruna Fogola, Enrico Franchi, Giampaolo Gualtieri, Caterina Iembo, Elena Manenti, Patrizia Marcuccio, Stefano Marzi, Antonia Prandi, Consuelo Tamburrino, Massimo Torri, Aurelio Vergai – che, con sensibilità e creatività, tra verità e finzione, contendono lo spazio scenico alle convenzioni sociali, alla prepotenza, all’egoismo, per liberarsi da imposizioni che imprigionano, per rendere straordinario l’ordinario. Un gruppo di straordinaria umanità, che amalgama dolore e piacere, caos e ordine, follia e normalità, in una continua alternanza di emozioni, e che trasforma la fatica del vivere in poesia.

Un gruppo di musicisti, la Banda di Quartiere diretta da Emanuele Reverberi, segue gli attori sulla scena diventando loro stessi protagonisti dello spazio.