Prosa, si parte con “Uno sguardo dal ponte” di Miller

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Dal 20 ottobre al 22 ottobre
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Evento concluso

Le date dello spettacolo diretto da Popolizio, al teatro Ariosto, sono venerdì alle 20.30, sabato alle 20.30 e domenica alle 15.30

Prosa, si parte con “Uno sguardo dal ponte” di Miller

REGGIO EMILIA – Al Teatro Ariosto, il prossimo fine settimana, c’è “Uno sguardo dal ponte,” che inaugura la stagione di prosa 2023/2024 della Fondazione I Teatri. Le date sono venerdì 20 ottobre alle 20.30, sabato 21 ottobre alle 20.30 e domenica 22 ottobre alle 15.30.

La regia dello spettacolo è affidata a Massimo Popolizio, un nome noto nell’ambito del cinema e del teatro, nonché regista e doppiatore di talento. Tra i premi che ha ricevuto figurano quattro premi Ubu, due premi Flaiano, l’Eschilo d’oro conferito dall’Inda e un premio Hystrio. Ha diretto anche produzioni teatrali di rilievo ed è noto per il suo lavoro in televisione e cinema, collaborando con registi di fama come Michele Placido, Daniele Luchetti, Paolo Sorrentino, Carlo Verdone, Mario Martone e Fiorella Infascelli.

Nella parte del protagonista, Eddie Carbone, troveremo lo stesso Massimo Popolizio. Il cast è di altissimo livello, con interpretazioni di spicco da parte di Valentina Sperlì (Beatrice), Michele Nani (Avvocato Alfieri), Raffaele Esposito (Marco), Lorenzo Grilli (Rodolfo), Gaja Masciale (Caterina), Felice Montervino (Tony), Gabriele Brunelli (I agente), Adriano Exacoustos (II agente) e Marco Parlà (Louis).

“Uno sguardo dal ponte” è una delle opere più celebri dello scrittore statunitense Arthur Miller. La storia, ambientata negli anni ’50 a Brooklyn, ruota attorno alla famiglia siciliana Carbone: Eddie, sua moglie Beatrice e la nipote Caterina. La trama si sviluppa quando Eddie diventa ossessionato dalla nipote e scopre i sentimenti che lei prova per Rodolfo, un lontano parente di Beatrice. Questa gelosia morbosa lo porterà alla rovina e alla tragedia.

Massimo Popolizio ha scelto di raccontare questa storia come un lungo flashback, introducendo Eddie Carbone come personaggio defunto. Questo approccio teatrale offre al pubblico l’esperienza di una sceneggiatura cinematografica, con primi piani, secondi piani e ampi panorami. Il risultato è una storia epica, raccontata in chiave teatrale ma con ritmi da serie televisiva e atmosfere da film. Lo scenario sarà caratterizzato da un ponte e da una strada, con i mobili che rappresentano la memoria della famiglia Carbone. Non perdete questa straordinaria rappresentazione di uno dei grandi classici del teatro americano.”