Il Quartetto Adorno alla Cavallerizza

Date Evento
Il 28 aprile
Dalle 18
Date Evento
Ingresso

Evento concluso

Il programma affianca a Mendelssohn, autore eccelso in ogni genere musicale, specialmente nella musica da camera, due autori del primo Novecento: Webern e Zemlinsky

Il Quartetto Adorno alla Cavallerizza

REGGIO EMILIA – La Stagione dei Concerti della Fondazione I Teatri accoglie sabato alle 18, al Teatro Cavallerizza il concerto fuori abbonamento del Quartetto Adorno (Edoardo Zosi e Liù Pelliciari, violini Benedetta Bucci, viola Danilo Squitieri, violoncello), formazione terza classificata all’XI Concorso Internazionale per Quartetto d’Archi “Premio Paolo Borciani”. Il programma affianca a Mendelssohn, autore eccelso in ogni genere musicale, specialmente nella musica da camera, due autori del primo Novecento: Webern e Zemlinsky.

Di Mendelssohhn il Quartetto Adorno eseguirà il Quartetto n.2 in la minore op.13. Scritto immediatamente a ridosso della scomparsa di Beethoven, il Quartetto nasce proprio sotto il fortissimo stimolo dell’opera più matura, e in particolare quartettistica, di quel gigante della musica, il cui lascito giganteggiava già ormai nella coscienza e nella vita musicale di quel tempo.

Di Webern verranno eseguiti i Cinque pezzi per quartetto d’archi op.5, che rappresentano un punto di forte accelerazione nella maturazione del personalissimo e originale stile compositivo dell’autore e le Sei Bagatelle per quartetto d’archi op. 9. Composte tra il 1911 e il 1913, vennero eseguite la prima volta nel 1924 a Donaueschingen. Pubblicate in quello stesso anno dalla Universal di Vienna, portano la dedica ad Alban Berg accompagnata dal celebre motto ricavato da Plinio il Giovane – “Non multa sed multum”, letteralmente: “non molte cose ma molto”.

Infine il Quartetto per archi n. 3 op.19 di Alexander Zemlinsky, una delle opere più rappresentative del linguaggio proposto dal compositore austriaco, figura oltremodo influente nella formazione di quella Scuola viennese che avrà in Arnold Schoenberg, Alban Berg e Anton Webern i suoi protagonisti indiscussi.