Martedì e mercoledì alle 20.30 lo spettacolo sulle note dell’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre, basato sull’omonimo romanzo di Romain Gary (Emile Ajar)
REGGIO EMILIA – Martedì e mercoledì alle 20.30 va in scena al Teatro Ariosto di Reggio Emilia “La vita davanti a sè”, spettacolo di e con Silvio Orlando sulle note dell’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre, basato sull’omonimo romanzo di Romain Gary (Emile Ajar).
L’autore, Romain Gary – pseudonimo di Roman Kacew, fu uno scrittore attivo nella seconda metà del Novecento. A seguito di una carriera militare e diplomatica, inizia a dedicarsi alla letteratura con altri nuovi pseudonimi: Shatan Bogat, Fosco Sinibaldi e il più noto Émile Ajar, su cui scrive: “Ho creato Émile Ajar per nostalgia della giovinezza, degli inizi, per riprovare l’emozione del primo libro. Ricominciare, rivivere, essere un altro è stata la grande tentazione della mia esistenza…”. A causa di queste continue falsificazioni di identità, Romain Gary riesce a vincere per due volte il noto premio letterario Goncourt, la seconda delle quali proprio con “La vita davanti a sè”, pubblicato nel 1975.
Lo spettacolo racconta la storia di Momò, un bambino di dieci anni di origine araba, che vive con la ex prostituta ebrea Madame Rosa, ormai anziana, che si prende cura degli “incidenti di lavoro” delle sue colleghe. I due vivono vite sgangherate ma provando un sincero affetto l’uno per l’altra e riuscendo a convivere nonostante culture, religioni, età e stili di vita molto diversi. È una storia commovente e attualissima, che tratta grandi temi: migrazione, povertà, crisi, vecchiaia e relazioni affettive, tutti raccontati da Momò (Silvio Orlando), che ci conduce dentro le pagine del romanzo con la leggerezza e l’ironia di un bambino.
Interprete e regista è Silvio Orlando, attore napoletano tra i più significativi e noti degli ultimi anni. Ha lavorato con i più grandi protagonisti del cinema italiano: Nanni Moretti, Daniele Lucchetti, Paolo Virzì, Paolo Sorrentino, Valeria Bruni Tedeschi, Michele Placido, Carlo Mazzacurati, Pupi Avati e Gabriele Salvatores. Durante la sua carriera vince, tra gli altri, 3 David di Donatello, 3 Nastri Argento, 2 Globi d’Oro, 2 Ciack d’Oro, la Coppa Volpi al Festival di Venezia.
Viene accompagnato dalla musica dall’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre, un progetto musicale ideato e diretto da Simone Campa che ha la finalità di creare un collegamento tra le culture attraverso suono, danza e le tradizioni dei popoli, dando vita ad espressioni artistiche nuove, condivise e multietniche attraverso il linguaggio universale della musica.