Sisyphus, un viaggio emotivo attraverso l’illusione

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Dal 24 ottobre al 27 ottobre
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Evento concluso

Da giovedì a domenica, negli spazi della Collezione Maramotti, andrà in scena, nell’ambito del Festival Aperto 2019, “Sisyphus / Trans / Form” lo spettacolo del coreografo greco Dimitris Papaioannou

Sisyphus, un viaggio emotivo attraverso l’illusione

REGGIO EMILIA – Da giovedì a domenica, negli spazi della Collezione Maramotti, andrà in scena, nell’ambito del Festival Aperto 2019, “Sisyphus / Trans / Form” lo spettacolo del coreografo greco Dimitris Papaioannou.

La decennale collaborazione tra Collezione Maramotti, Max Mara e Fondazione I Teatri giunge con Papaioannou al suo sesto appuntamento, dopo Trisha Brown Dance Company (2009), Shen Wei Dance Arts (2011), Wayne McGregor | Random Dance (2013), Hofesh Shechter/Shechter Junior (2015) e Saburo Teshigawara_KARAS (2017). L’invito a coreografi di fama internazionale a ideare e presentare performance di danza in spazi dedicati all’arte contemporanea nasce dalla volontà di attivare un confronto diretto e stimolante fra coreutica e arti visive.

La collaborazione include la presentazione della nuova creazione di Papaioannou all’interno del Festival Aperto 2020: un progetto internazionale che vede I Teatri tra i coproduttori, con il sostegno di Max Mara.

In Sisyphus / Trans / Form i corpi dei danzatori sono al contempo in equilibrio e spezzati, si muovono in una dimensione installativa creando illusioni ottiche che, ispirate al mito di Sisifo, cercano delicatamente di illuminare la ricerca di senso dell’essere umano. È un’opera che indaga il nostro relazionarci con la materia fisica, un confronto che può elevare la nostra esistenza al di sopra di essa. Papaioannou ha concepito questa performance nel tentativo di generare un’energia meditativa attraverso azioni semplici e incoraggiare un viaggio emotivo attraverso l’illusione.

Dimitris Papaioannou si è formato nell’ambito delle arti visive, è stato pittore e fumettista prima di dedicarsi alle arti performative come coreografo, regista, danzatore, scenografo e costumista.

Il suo linguaggio visionario, potente e originale oltrepassa i confini tradizionali tra danza, pittura e scultura. I corpi dei performer, incessantemente mescolati a materiali grezzi e oggetti di scena, sono abilmente scomposti e ricomposti in rappresentazioni che riecheggiano miti classici e narrazioni universali. L’immaginario lirico a cui dà vita è denso di contrasti e di epifanie che disvelano tracce di memorie individuali e collettive, in un amalgama fluido in cui convivono tempi e culture diversi. Papaioannou costruisce mondi onirici in cui affiorano archetipi e iconografie dalle radici profonde, elementi propri dell’esperienza umana così come della storia dell’arte.