Definito e premiato come il più grande percussionista del mondo del jazz e della world music offrirà, lunedì 22 alle 21.30, uno spaccato del suo virtuosismo
REGGIO EMILIA – Il 22 luglio sarà impossibile resistere al ritmo pulsante delle percussioni del batterista indiano Trilok Gurtu, artista che ha stregato le platee di tutto il mondo, stimato e apprezzato da musicisti internazionali con cui collabora regolarmente. Definito e premiato come il più grande percussionista del mondo del jazz e della world music offrirà uno spaccato del suo virtuosismo e della sua versatilità musicale, insieme ad alcuni dei suoi più affezionati partner musicali (Frederik Köster tromba, Jesse Milliner piano e tastiere, Jonathan Cuniado basso).
A Reggio Emilia ascolteremo alcuni dei nuovi brani del suo ultimo disco, God is a drummer [Dio è un percussionista], un titolo che ben sintetizza il virtuosismo e la spiritualità racchiuse nello stile originale e inconfondibile di questo grande artista che con la sua musica ha saputo fondere oriente e occidente.
Nato a Bombay nel 1951, Gurtu ha sviluppato la più incredibile tecnica percussiva e l’ha poi condivisa con artisti di ogni provenienza geografica ed estrazione stilistica. Il suo esuberante colorismo ritmico è un punto di incontro tra cultura orientale e occidentale: la world music pare l’habitat più naturale per il percussionista, che comunque non si tira indietro davanti al jazz, il rock, il pop. Fu John McLaughlin a metterne per primo in risalto il talento. Poi, arrivarono innumerevoli altri artisti desiderosi di incrociare i propri assolo coi beat poliritmici di Gurtu: Don Cherry, Jan Garbarek, Joe Zawinul, Pat Metheny, Dave Holland, Andy Summers dei Police, Larry Coryell, Gilberto Gil, Omara Portuondo, Enrico Rava, Paolo Fresu… Gurtu vanta anche diverse collaborazioni con celebri cantanti italiani: Ivano Fossati, Marina Rei, Gianna Nannini, Adriano Celentano.