Tristan and Isolde, il fallimento della passione amorosa

Date Evento
Il 31 ottobre
Dalle 20,30
Date Evento
Ingresso

Evento concluso

Martedì alle 20,30 il Teatro Ariosto ospiterà la prima europea di Tristan and Isolde, interpretato da Rihoko Sato e dallo stesso Teshigawara

Tristan and Isolde, il fallimento della passione amorosa

REGGIO EMILIA – Il progetto Saburo Teshigawara, presentato nel calendario del Festival Aperto 2017, si inscrive in una pluriennale collaborazione tra Collezione Maramotti, Max Mara e Fondazione I Teatri e prevede la prima europea dello spettacolo Tristan and Isolde al Teatro Ariosto (31 ottobre), un’esclusiva performance site specific negli spazi della Collezione (dall’1 al 5 novembre – cinque repliche) e un incontro con il coreografo (Collezione Maramotti, 5 novembre).

Questo percorso di collaborazione ha avuto inizio nel 2009 con Trisha Brown Dance Company e si è consolidato nel tempo con appuntamenti biennali (Shen Wei Dance Arts nel 2011, Wayne McGregor | Random Dance nel 2013 e Hofesh Shechter/Shechter Junior nel 2015), con l’obiettivo di aprire un dialogo stimolante fra coreutica e arti visive.

Il 31 ottobre il Teatro Ariosto ospiterà la prima europea di Tristan and Isolde (presentato in prima assoluta a Tokyo nel giugno 2016), interpretato da Rihoko Sato e dallo stesso Teshigawara. Lo spettacolo è costruito a partire da estratti di Tristano e Isotta, opera monumentale di Richard Wagner, immaginata e arrangiata come una musica originale e un’opera. La composizione, dalla texture musicale connotata dalla ripetizione, è basata sulla convinzione del fatale fallimento della passione amorosa, dell’infinito legame spirituale e metafisico che esiste tra gli amanti e della sola possibile conclusione del loro amore nella morte.

Coerente con la visione artistica di Teshigawara, la coreografia è un viaggio poetico che utilizza diversi mezzi espressivi. Apparentemente poco narrativa, la pièce mette in primo piano la dimensione sensuale ed espressiva rispetto a quella razionale: i corpi dei danzatori, che incarnano gli sfortunati amanti, si fanno messaggeri dell’indicibile, per giungere alla nostra anima.