Un Cyrano colorato e musicale al teatro Ariosto

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Dal 26 gennaio al 28 gennaio
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Evento concluso

Venerdì 26, sabato 27 gennaio alle 20.30 e domenica 28 gennaio alle 15.30 con la regia di Arturo Cirillo

Un Cyrano colorato e musicale al teatro Ariosto

REGGIO EMILIA – Venerdì 26, sabato 27 gennaio alle 20.30 e domenica 28 gennaio alle 15.30 va in scena “Cyrano de Bergerac” al Teatro Ariosto di Reggio Emilia, con la regia di Arturo Cirillo.

L’opera ha portato al grandissimo successo l’autore, Edmond Rostand, poeta e drammaturgo vissuto tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. I suoi testi sono stati messi in scena da alcuni tra i più grandi protagonisti della scena teatrale a lui contemporanea: Sarah Bernhardt e Benoît-Constant Coquelin, per citarne alcuni. È proprio quest’ultimo ad aver proposto a Rostand la stesura di un testo appositamente per lui, e a cui dobbiamo quindi la stesura del Cyrano de Bergerac. La storia prende spunto da un personaggio realmente vissuto nella Francia del Seicento: Savinien Cyrano de Bergerac.

Il protagonista è uno spadaccino, molto abile ad usare le parole. È segretamente innamorato della cugina Rossana, che però non ricambia per via del suo grosso naso. Rossana è a sua volta innamorata del cadetto Cristiano, bello ma non bravo con le parole come Cyrano. A lui, Cyrano offre i suoi versi, scrivendo lettere e suggerendo emozionanti frasi d’amore destinate alla donna, conquistando il suo cuore. Rossana si renderà conto solo alla fine che l’amore provato per Cristiano era in realtà mirato alle brillanti parole di Cyrano.

La regia è curata da Arturo Cirillo. Prendendo spunto da due importanti spettacoli visti in giovane età, il Cyrano con le musiche di Domenico Modugno e il Pinocchio di Carmelo Bene, il regista ha messo in scena uno spettacolo colorato, luccicante e musicale, aggiungendo interessanti parallelismi tra le storie di Cyrano e Pinocchio. Lo spettacolo è “un modo”, dice Cirillo, “per raccontare la famosa e triste vicenda d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano attraverso non solo le parole ma anche le note, che a volte fanno ancora di più smuovere i cuori, e riportarmi a quella vocazione teatrale, che è nata anche grazie al dramma musicale di un uomo che si considerava brutto e non degno d’essere amato. Un uomo, o un personaggio, in fondo salvato dal teatro, ora che il teatro ha più che mai bisogno di essere salvato”.

Le scene, che richiamano un nostalgico set di Varietà televisivo vagamente anni ’80, sono firmate da Dario Gessati e illuminate dal disegno luci di Paolo Manti. I costumi, con sfarzosi paillettes, brillantini e piume colorate, sono di Gianluca Falaschi e vedono le e gli interpreti in continui cambi d’abito. Di centrale importanza è la drammaturgia musicale dello spettacolo: le musiche sono di Federico Odling, che si è dedicato sia a composizioni originali, sia a trascrizioni e rivisitazioni dal musical di Domenico Modugno.