Il libro di Ivana De Innocentis, sarà presentato sabato alle 17,30, alla Libreria Strand di via Emilia San Pietro
REGGIO EMILIA – Un libro di assoluta originalità che prende il titolo dal seguitissimo blog creato qualche anno fa da Ivana De Innocentis e che descrive la street art come una vera e propria forma d’arte, un fenomeno tanto controverso quanto seguito. Intervistando gli artisti, l’autrice vuole dimostrare che la cosiddetta “street art” è gavetta, fatica, preparazione artistica, conoscenza dei materiali, capacità di adattare l’arte alle caratteristiche dei luoghi. Un testo intenso, che racconta le periferie italiane e il vissuto degli artisti, arricchito da incredibili sensazioni e belle immagini.
Il libro “Urban Lives – Viaggio alla scoperta della street art in Italia” di Ivana De Innocentis, sarà presentato sabato alle 17,30, alla Libreria Strand di Reggio Emilia (via Emilia San Pietro 22, 42121 – Reggio nell’Emilia). Presenti Mazz Elia e un artista di Reggio Emilia. La presentazione si terrà nel giorno dell’inaugurazione di una mostra fotografica sulla street art, il vernissage di “Tales from graffiti” di Bobby Rent.
Il libro, che guida ai luoghi street art lungo tutta l’Italia, dal Piemonte alla Sicilia, passando per l’Emilia Romagna e il Lazio, nasce a seguito dell’esperienza maturata dall’autrice con il sito Urban Lives, da lei creato per raccontare l’arte urbana attraverso interviste e testimonianze dirette e indirette, retroscena, fotografie, video, ma anche approfondimenti tematici, opinioni e reportage, con l’intento di stimolare un dialogo libero, senza filtri e senza censure, su questo tema tanto controverso. Ripercorrendo le tappe salienti di questo lungo percorso, Ivana De Innocentis ci guida alla scoperta della forte funzione critica e sociale di quest’arte nata “dal basso”, gratuita e accessibile a tutti.
Questo lavoro rappresenta non solo il racconto di come tutto è nato, ma anche una sfida, quella di documentare le peculiarità dell’arte di strada: genuinità e dissenso, proprio adesso, ossia nel momento in cui la street art è divenuta mainstream ed è stata fagocitata dal sistema e dal business.