Sabato 8 dicembre alle 20.30, al Teatro Cavallerizza, lo spettacolo di teatro musicale “The diary of one who disappeared”
REGGIO EMILIA – Ivo Van Hove, regista tra i più acclamati della scena europea e direttore del prestigioso Toneelgroep Amsterdam, porta in scena, nell’ambito del festival Aperto, sabato 8 dicembre alle 20.30, al Teatro Cavallerizza, “The diary of one who disappeared”, uno spettacolo di teatro musicale in grado di restituire tutto il mistero e tutta la poesia dell’opera di Leoš Janácek. Uno spettacolo che riprende l’omonima opera in versi scritta dal grande compositore ceco per intrecciarla alla sua biografia.
Nel 1917 Leoš Janácek incontra Kamila Stösslová, in una località di cura. La donna ha quasi quarant’anni meno di lui. Il loro rapporto rimarrà platonico ma Janácek rimarrà ossessionato da lei fino alla sua morte. A testimoniarlo oltre settecento lettere e un’opera (a sua volta ispirata a un poema in versi narrante la storia di un ragazzo follemente innamorato della giovane zingara Zefka) dal titolo Zápisník zmizelého: “The Diary of One Who Disappeared”.
Un lavoro ardente così definito dallo stesso musicista in una lettera alla sua musa: “C’è talmente tanta emozione, così tanto fuoco in questo spettacolo, che se ci toccasse saremmo entrambi ridotti in cenere”. A cogliere questa eredità è il regista olandese Ivo Van Hove, un curriculum ricchissimo, che include il musical di David Bowie “Lazarus” e il play “Ossessione” con Jude Law. Alle 22 canzoni per tenore e pianoforte, struttura dell’opera, il regista aggiunge 3 brani per un coro di donne e un mezzosoprano scritti dalla compositrice Annelies Van Parys. Il risultato è un miscuglio di crudeltà e tenerezza capace di trascinarci nel cuore della musica e nell’essenza di ogni discorso amoroso.