REGGIO EMILIA – Il Consorzio delle vacche rosse ha salvato la razza che, per secoli, ha sempre dato il latte per produrre il Parmigiano Reggiano e che fu portata in Italia dai Longobardi. Negli anni Novanta la popolazione di vacche rosse, soppiantata dalle Frisone che producono più latte, contava circa 400 esemplari e si stava avviando verso l’estinzione.
Un gruppo di allevatori ha preso in seria considerazione l’ipotesi di tornare a caseificare il Parmigiano Reggiano col latte dell’antica Razza Reggiana. Proprio come avveniva un tempo. L’idea, scaturita dall’incontro tra allevatori, personalità del mondo agricolo e scientifico sia a livello locale che nazionale, si è concretizzata nel 1991, con la messa a punto di un programma di valorizzazione realizzato in collaborazione con il Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia e finanziato dal Ministero dell’Agricoltura.
Concentrando in un unico caseificio il latte dei diversi allevatori di Reggiana e lavorandolo separatamente da quello delle altre razze presenti, si è riusciti ad ovviare a uno dei principali problemi nella storia più recente delle Vacche Rosse. Rappresentato, appunto, dalla distribuzione dei pochi allevamenti sul territorio e dallo scarso numero di capi rimasti, che non consentivano di lavorare in purezza il latte delle Vacche Rosse.