REGGIO EMILIA – Fosse un film, non potrebbe che intitolarsi “tre ettari di libertà”. E in fondo è proprio questo che sta avvenendo nel carcere di Reggio Emilia, dove la cooperativa sociale L’Ovile, in collaborazione con l’amministrazione penitenziaria ha avviato due progetti di lavoro per i detenuti che si sviluppano all’interno di un fabbricato destinato a laboratorio di falegnameria (con l’attiva partecipazione dell’azienda Fratelli Veroni fu Angelo s.p.a di Correggio) e su tre ettari di terreno coltivati a frumento e ortaggi. Entrambi i progetti sono sostenuti dal contributo della Fondaczione BNC (Banca Nazionale delle Comunicazioni) di Roma.