REGGIO EMILIA – Un negozio da parrucchiere con le immagini dei tagli all’ultima moda appicicati all’ingresso, un immigrato che aggiusta biciclette scassate, i resti di una vecchia moschea improvvisata al secondo piano di un edificio, un profugo che lava i suoi vestiti dentro un capannone mentre prepara da mangiare, alcuni extracomunitari tunisini regolari che dormono in una palazzina sperando di trovare presto un lavoro stabile.